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Pazzi di vetro

Pazzi di vetro

Piccole storie di pessimo gusto
Autore: Giuseppe Cavarra
Edizionirebus:
www.edizionirebus.it



"Sono rispettabilmente assopito in posizione comoda sull’amaca. La piscina riflette i raggi inclinati del tramonto. Sissi è andata, decollata ieri, destinazione Honduras; la accompagna un’amica a farsi massacrare dalle zanzare, pronta ad essere coperta da un’aitante aborigeno, animatore di professione. Dondolo inerte e medito sul mio oggi, senza il suo odore. Le lettere che Mook mi ha spedito giacciono in dispensa tra le tortine del mulino bianco, sono brevi racconti, poesie, storie di un viaggio. Avevo promesso a lui e a me stesso di dare un ordine al caos, ma Sissi fluttuava in pareo a grandi fiori acquarello, ondeggiava dal frigo alla piscina, si tuffava e risaliva tra una tartina e una Caipirina e veniva a toccarmi proprio lì, mentre studiavo gli appunti decifrando geroglifici ."


Il parere di Progetto babele:
www.progettobabele.it
Recensione di: Giuseppe Raudino
www.raudino.webs.com

Cosa succede quando alcune persone che non sanno adattarsi alle insensate regole del mondo si trovano insieme? Cosa si prova quando il gruppo reagisce alla noia e ai preconcetti cercando una via di salvezza nel sesso o nella droga?
I personaggi di questo romanzo si muovono in un ambiente frammentario e confuso, ciascuno coi propri difetti ma anche con le sue effimere ma sacrosante verità. Accettare gli schemi di una vita normale sembra qualcosa di impossibile. Il romanzo lo sottolinea, senza spiegarlo a chiare lettere; lo fa intendere, ma non commenta; lascia trasparire l’inquietudine fotografando scorci di vita, tasselli di una storia più grande e ingarbugliata, presentando al lettore dei “pezzi di vetro” che spigolosi e taglienti che riflettono i “pazzi” che hanno per protagonisti e le “piccole storie di pessimo gusto” all’interno delle quali essi si muovono.
Il linguaggio è ricco, immaginifico, ritmato. Lo stile rispecchia la sofferenza dei personaggi e cerca di imitarne la vocazione alla frammentarietà, lasciando tuttavia che i vari paragrafi vengano intervallati da pensieri più liberi e poetici, messi in risalto nel testo con soluzioni tipografiche più specifiche quali corsivo e neretto.
Più che raccontare una storia di senso compiuto o invitare il lettore a trovare un filo conduttore tra gli aneddoti presentati, l’opera sembra porsi lo scopo di suscitare emozioni. I disegni a corredo del testo (realizzati sempre dallo stesso Cavarra) aiutano a delineare il flusso incisivo delle parole, a materializzare delle immagini altrettanto frammentarie.
Sicuramente i passi più suggestivi sono quelli in cui l’autore descrive la propria terra, la Sicilia orientale, i dintorni di Nosio (Noto?), dove “nel dolce incendio del Mediterraneo la stanca palude si tinge di un colore sanguigno” e dalle “profonde crepe della roccia, il silenzio del mare si insinua fino al villaggio chiuso nel suo magico silenzio di cattedrale”.
Nel complesso, il romanzo può considerarsi una protesta decisa e vibrante contro un mondo tecnologico, consumistico e superorganizzato, nel quale non c’è più posto per le sfumature, le diversità, i veri desideri e la piena affermazione dei propri istinti.(Giuseppe Raudino)


Biografia dell'autore:
Siciliano di nascita, ha vissuto e lavorato per anni tra la Toscana e l'Emilia.
Di recente è tornato alla sua terra di origine stabilendosi in Val di Noto.
Artista eclettico, esprime la sua creatività attraverso il disegno, suoi gli schizzi a corredo del testo, la musica, la scultura. La penna è il compendio di queste forme espressive, i suoi scritti il frutto della loro fusione:
disegna i luoghi, compone le atmosfere, scolpisce i caratteri e lo fa con stile asciutto, mai ridondante. E, anche per questo, estremamente incisivo.
Questo è il suo primo libro pubblicato.


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pagina creata da: system ultima modifica: Saturday 23 of Agosto, 2014 [13:48:40 UTC] di beppe

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